Il Mio Mandala

PRIMO APPUNTAMENTO

14 gennaio 2023

dalle ore 9.30 alle ore 18.00

 

Mandala (prima parte)

La parola Mandala, ha origine dalla antica lingua sanscrita da cui proviene e viene tradotta in cerchio sacro, ruota, totalità.

I Mandala sono immagini antiche quanto la Creazione.

Nelle cosmogonie, i racconti delle origini, da un punto primordiale con la sua energia, creatività e potenzialità, nascono mondi e pianeti.

E’ nato l’intero Universo.

Li troviamo in tutte culture del mondo, come rappresentazioni dell’ordine cosmico e dell’integrazione armonica degli elementi e degli opposti (Taoismo), dell’interconnessione tra tutti gli esseri, o del proprio viaggio spirituale attraverso i cicli di nascita-vita-morte-trasformazione parte dell’impermanenza delle cose (Tradizione Buddhista), o ancora come rappresentazioni del ricongiungimento all’uno come realizzazione di sé, possibile grazie alla connessione con il divino (tradizione Indù).

Anche nella nostra cultura occidentale oltre ai rosoni delle chiese o alle rappresentazioni del Cristo insieme ai 4 evangelisti, C.G. Jung in particolare ce ne parla, come di rappresentazioni dell’inconscio collettivo, dell’ordine naturale e universale, del Sé e della totalità della personalità, che, se tutto va bene, è armoniosa.

 

Mandala (seconda parte)

Nonostante ogni ,immagine abbia un proprio specifico significato,

dal raccoglimento di un punto, alla periferia di un quadrato o di un cerchio, nell’alternarsi di espansione e contrazione, un Mandala è metafora del respiro, e simbolo della ciclicità della vita, come danza intorno al centro.

E’ immagine che, si dice, ogni essere umano ri-conosca perché, sia (anche) rappresentazione di sé.

Il naturale potere che il simbolo esercita su di noi a livello profondo, ci riconduce naturalmente alla centratura, all’unità e all’armonizzazione.

Sia che ne siamo consapevoli, così come anche se invece non lo siamo,

“Il centro è il punto da cui ogni cosa ha origine, ma contemporaneamente anche quello a cui tutto tende.

Il Sé è il principio e l’archetipo dell’essenza, dell’orientamento, della comprensione, del significato…

In tutto ciò sta la sua funzione guaritrice.”

Il mandala è quindi una mappa simbolica, non verbale, la cui struttura dialoga direttamente con la nostra parte più profonda,  è uno strumento di “orientamento psichico” molto potente.

(Nel mio lavoro come Arteterapeuta  l’ho potuto sperimentare in svariati modi.

Quello sicuramente più eclatante è stato scoprire, purtroppo soltanto a posteriori, che alcuni dei pazienti psichiatrici incontrati anni fa durante dei cicli di sedute a cadenza settimanale, chiedevano di lavorare esclusivamente con figure Mandala appena prima dei ricoveri dovuti alle crisi psicotiche più gravi.

Durante gli incontri veniva a volte anche esplicitato il tentativo di poter in qualche modo cercare di porre rimedio al caos, all’oscurità o alla profonda sofferenza che in loro stavano per prendere il sopravvento.

Conferma e stupore da parte mia riguardo al fatto che ci sia sempre una profonda intelligenza che opera in noi, anche nei casi e situazioni  più gravi, che riconosce spontaneamente (istintivamente e intuitivamente) ciò che è buono per sé, da ciò che non lo è,  e che tende a portarci verso quello che possa almeno tentare di condurci alla guarigione.)

 

Mandala (parte 3)

La creazione di un mandala è anche un processo creativo estremamente rituale.

Ben permette di definire uno spazio sicuro, di focalizzare l’attenzione e la concentrazione sul processo creativo, riducendo lo stress e conducendo naturalmente durante la sua realizzazione a uno stato di pienezza mentale (mindfull) e meditativo.

E’ una pratica che ci ricolloca a una centratura da cui poter esplorare stati d’animo, accogliere insight e favorire passaggi e trasformazioni interiori.

Gli viene attribuita in particolare  una duplice funzione:

quella di ristabilire un ordine, un equilibrio, e quella di dare forma ed espressione a qualcosa di nuovo.

Abbiamo quindi ideato un incontro dedicato a questo, soprattutto  in occasione del passaggio dal vecchio al nuovo anno in arrivo, in cui la creazione di mandala ci faciliterà prima nell’identificare ciò che di vecchio, inutile e superfluo vogliamo e possiamo lasciar andare.

Da quel nuovo spazio possiamo dedicarci alla creazione del  nuovo (desideri, aspirazioni, necessità,  o qualsiasi altra tipologia di creatività si tratti) che nel prossimo futuro vogliamo far sì che possa davvero manifestarsi e accadere.

 

Rituale di chiusura del vecchio e di creazione del nuovo anno in arrivo

Cos’è un rituale di chiusura del vecchio e creazione del nuovo anno in arrivo e perchè?

Ogni fine e inizio d’anno tendiamo spontaneamente a lasciare andare parte del vecchio, per dare spazio e modo a ciò che verrà, risvegliando quei desideri che non siamo ancora riusciti a realizzare, formulando buoni propositi e speranze riguardo a ciò che vorremmo poter vivere e manifestare.

Così è nato questo incontro, che, assecondando questo movimento implicito e naturale  è ideato in modo da poter dedicare a questo processo creativo la meritata attenzione, cercando di poter facilitare che parteciperà al meglio in questo passaggio e transizione.

Un incontro molto stimolante, creativo e divertente che permetterà a ognuno di procedere individualmente nello sviluppare il proprio processo di trasformazione, sostenuti però dalla preziosa energia collettiva che, avanzando come parte di un gruppo,  nutre e arricchisce attraverso lo scambio dato dalle interazioni e le condivisioni.

Esercizi psicocorporei, meditazioni e momenti espressivi caratterizzeranno la giornata offrendo strumenti che i partecipanti possano anche portare a casa con sé.

Se sei interessato/a, ti aspettiamo!

 

Per iscrizioni:

www.spazioolisticoartemisia.itcorsi@spazioolisticoartemisia.it  

Ingrid  Mob. 393 186 7515 – mail: infoinoltre55@gmail.com

Laura  Mob.  349 668 8953 – mail: lauraloparco.counselorolistico@gmail.com

oppure usa il form: